Da Milano Hub, il primo ufficio certificato Biophilic Design d’Italia, a ridosso del quartiere delle Cinque Vie, al progetto “Welcome: feeling at work” di Kengo Kuma nel quadro delle riqualificazioni in zona Crescenzago: l’architettura “biofilica”, cioè quella che negli uffici favorisce il benessere dei lavoratori attraverso il rapporto con la natura, non si ferma più.
L’architettura biofilica entra in ufficio
Materiali riciclati, sostenibilità, spazi modulari che favoriscono la relazione, bellezza, design ma soprattutto verde, tanto verde. Il principio dell’architettura biofilica è portare la natura all’interno dell’ambiente di lavoro per migliorare la qualità dell’aria, prevenire l’affaticamento cognitivo e visivo, ridurre lo stress e favorire la concentrazione. Secondo i dati Edileco, lo studio che ha progettato Milano Hub, l’approccio all’architettura e all’interior design con elementi naturali integrati nella progettazione migliora la condizione psico-fisica, aumentando i livelli percepiti di energia (+76%) e felicità (+78%). Un bel boost in un contesto in cui, come rivelano i dati dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano in collaborazione con BVA Doxa, solo il 9% degli italiani afferma di stare bene al lavoro in relazione alle tre dimensioni del benessere: fisico, psicologico e relazionale.
Rigenerarsi in 15 minuti
Che in ufficio il futuro sia verde lo ha dimostrato anche l’ultima edizione della Design Week, che a Milano ha portato in mostra progetti e concept rivoluzionari. Una delle più promettenti ed efficaci soluzioni per integrare la natura in qualunque ambiente lavorativo, anche senza prevedere ristrutturazioni o riqualificazioni, è stata presentata al Fuorisalone, nella sezione Mondi connessi. Si tratta di Restpod™, un modulo multisensoriale frutto di ODUElab (gruppo DVArea) ed Estel con il Laboratorio APsyM dell’Università degli Studi di Verona. «Concepito secondo i principi del restorative design e della neuroarchitettura, Restpod è un microambiente che trasforma una pausa in un’esperienza rigenerativa completa» spiega Marta Olivieri, Associate Partner DVArea e CEO di ODUElab, che ha coordinato il progetto Restpod. Basta una permanenza di 15 minuti per ottenere i benefici sul piano fisiologico, cognitivo e affettivo.
Un’esperienza immersiva
Orientato ai principi della biofilia, Restpod è costituito da pannelli in legno e materiali naturali che favoriscono calore e intimità; ha pareti in muschio integrate con piante in vaso, la qualità dell’aria rigenerata è monitorata costantemente, una poltrona ergonomica e un soffice tappeto invitano al relax mentre scorrono le immagini di un video rigenerativo con acqua e natura, e si sprigionano nell’aria odori naturali. «Luci calde, suoni naturali, stimoli sensoriali calibrati: tutto contribuisce a creare uno spazio dove mente e corpo possono riassestarsi» continua Olivieri. I benefici sono stati misurati dall’apposita ricerca dell’Università degli Studi di Verona, che ha registrato un effetto di rilassamento superiore del 63% e un abbassamento del 35% dei livelli di ansia.