La protezione sociale è un tema molto caro all’Europa. Oltre ad essere l’oggetto della raccomandazione dell’8 novembre 2019 del Consiglio dell’Unione Europea, con cui si invitano gli stati membri a fornire a tutti i lavoratori, subordinati e autonomi, l’accesso ad un livello adeguato di protezione sociale, costituisce uno dei venti principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.
Ed infatti, il principio n. 12 stabilisce che, indipendentemente dal tipo e dalla durata del loro rapporto di lavoro, i lavoratori subordinati e, a condizioni comparabili, i lavoratori autonomi, hanno diritto ad un’adeguata protezione sociale.
Un vero e proprio diritto alla protezione sociale è quindi riconosciuto, dall’Unione Europea, ai lavoratori autonomi.
Di questo e molto altro si è dibattuto al Seminario tenutosi l’11 aprile 2025 presso la sede del Parlamento Europeo in Italia a Roma organizzato nell’ambito del progetto europeo Social Protection for Self-Employed (SP4SE). L’iniziativa, coordinata da Confprofessioni, ha coinvolto un solido partenariato internazionale con l’obiettivo di lavorare al potenziamento delle condizioni di welfare dei professionisti in Europa.
All’evento hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, parti sociali e professionisti, con l’obiettivo comune di individuare strategie concrete per rendere i sistemi di protezione sociale più inclusivi e adatti alla realtà dei lavoratori autonomi.
Il lavoro di ricerca alla base del Progetto ha analizzato, in particolare, la complessità degli attuali schemi nazionali di protezione sociale e la loro corrispondenza con le esigenze dei lavoratori autonomi, evidenziando il ruolo che le parti sociali possono svolgere nella promozione di un adeguato livello di protezione sociale, favorendo, allo stesso tempo, un processo di apprendimento reciproco sui modelli di riferimento dei diversi partners coinvolti nel progetto.
Sono state evidenziate, grazie ad una analisi comparativa sui 27 Stati membri dell’Unione Europea, le profonde differenze tra i vari sistemi nazionali, sia in termini di accesso alle tutele sia nella stessa definizione di lavoro autonomo ed in generale si sono osservati i diversi modelli di domanda ed offerta di protezione sociale.
Uno dei punti condivisi tra i partners coinvolti è il ruolo fondamentale giocato dalle parti sociali nel disegnare un efficace ed efficiente sistema di protezione sociale. Queste, infatti, meglio e prima di tutti conoscono e rappresentano le particolari esigenze della categoria dei liberi professionisti.
Altra questione di particolare importanza è stata quella di affrontare le disparità generalmente riscontrate all’interno dei paesi coinvolti nella ricerca, tra sistemi di protezione sociale dedicati ai lavoratori subordinati e quelli dedicati ai lavoratori autonomi, sottolineando come questi ultimi siano, il più delle volte, insufficienti.
Sono state pertanto raccolte alcune raccomandazioni comuni al fine di promuovere la protezione sociale dei lavoratori autonomi, prendendo come punto di partenza tre casistiche: la gestione delle crisi, forti dell’esempio della recente esperienza pandemica; l’assistenza sanitaria; il sostegno al reddito.
Dai lavori sono emerse criticità e proposte per il rafforzamento della protezione sociale dei liberi professionisti, partendo dalle buone pratiche dei Paesi partners considerate modelli da valorizzare a livello europeo.
Uno dei punti attenzionati, è stato, per esempio, il ruolo fondamentale degli enti bilaterali, con particolare riferimento all’integrazione dei sistemi di welfare pubblici, grazie alla capacità di costruire soluzioni su misura per i lavoratori autonomi.
Particolare attenzione è stata riservata anche alla condizione dei giovani professionisti, che spesso incontrano difficoltà di accesso alle tutele sociali. In questo senso, il progetto SP4SE si è proposto di rafforzare la loro rappresentanza nei processi decisionali europei, promuovendo politiche più eque ed inclusive.
Il seminario si è concluso con l’auspicio che il percorso avviato dal progetto SP4SE possa proseguire con nuovi strumenti operativi e proposte legislative, per garantire a tutti i lavoratori autonomi europei un accesso sostenibile alle tutele sociali.
Una prima e importante esigenza sarebbe infatti quella di estendere il dialogo sociale alle organizzazioni rappresentative dei liberi professionisti, al fine di mettere le parti sociali in condizione di contribuire attivamente alla definizione della politica europea in materia sociale e occupazionale ed ottenere risultati in termini di politiche più omogenee e più efficienti.
Un dialogo costante tra istituzioni, parti sociali e professionisti, la cooperazione e la condivisione di esperienze sono infatti strumenti fondamentali per costruire un sistema di protezione sociale moderno, equo e capace di rispondere alle trasformazioni del mercato del lavoro.