Le previsioni del tempo influenzano il comportamento dei consumatori e le loro decisioni di acquisto. Orientano i trasporti, il turismo e l’agricoltura. Così la meteorologia è diventata un business che vale tre miliardi di dollari, ma anche un fattore strategico per il mercato. Tra algoritmi e intelligenza artificiale.
Alcune settimane fa la trasmissione di inchieste giornalistiche Report, su Rai Tre, ha mandato in onda un servizio dedicato allo shopping online di abbigliamento. E, dopo aver acquistato su Internet un giubbotto e inserito nella fodera, ben nascosto, un dispositivo gps, ha provato a seguire da remoto il destino di quel capo una volta restituito alla piattaforma. Ebbene, l’algoritmo che governa la logistica di colossi come Amazon, Temu, Zara, H&M ecc. decide di spedire quel giubbotto in un deposito o in un punto vendita di una località rispetto a un’altra anche in base alle previsioni meteo, poiché il caldo, il freddo o la pioggia aumentano o diminuiscono la possibilità di venderlo in quel luogo.
Il mercato delle previsioni meteo, perciò, non è solo un business in sé, per siti web, osservatori e centri ricerche che sviluppano modelli predittivi e poi raccolgono pubblicità sui loro siti internet oppure vendono i loro servizi a televisioni e stampa. Ma ha un impatto notevolissimo su molti altri settori attraverso il cosiddetto weather targeting. Il meteo, infatti, influenza il comportamento dei consumatori e le loro decisioni di acquisto: dal cibo ai vestiti, dai concerti ai farmaci, dall’automobile a una nuova abitazione. Orienta i trasporti, il turismo o il comparto agricolo in base alla grandine, alle condizioni del mare, alla neve in montagna.
Bussola orienta-business
Ed è proprio lì che sta il tesoretto del meteo, con la vendita di avanzatissimi software che utilizzano anche l’intelligenza artificiale per aiutare le aziende a prendere decisioni strategiche come: segnalare a un agricoltore quando è il momento giusto per irrigare i suoi campi e risparmiare acqua; oppure facilitare una compagnia aerea nell’ottimizzazione dei tempi di manutenzione della propria flotta. D’altronde, se ricordate il film cult Una poltrona per due, sono proprio le previsioni meteo a decretare il successo della raccolta di arance e quindi a influire sul prezzo del succo congelato.
Grazie a questo immenso potere di indirizzo, il comparto mondiale delle previsioni del tempo ha sfiorato quota tre miliardi di dollari di giro d’affari nel 2022, con una crescita impetuosa che lo porterà a 4,6 miliardi nel 2029 e oltre i sei miliardi entro il 2032. Un trend di crescita che sta attirando l’attenzione anche di importanti investitori come il fondo Francisco Partners, che ha da poco finalizzato l’acquisto di The Weather company dal gruppo Ibm versando alcuni miliardi di dollari.
È comunque piuttosto curioso che l’intero mondo abbia scelto di prendere spesso importanti decisioni pure nel medio periodo lasciandosi guidare da una scienza, la meteorologia, che oltre le 72 ore diventa affidabile non più di un oroscopo. Come spiega infatti il servizio meteo dell’Aeronautica militare italiana, “la probabilità di successo della previsione di pioggia varia dal 60% nelle prime 12 ore di previsione al 50% per previsioni a 72 ore; viceversa, se si prevede che non pioverà, la probabilità di successo è superiore al 90% per tutto il periodo di previsione esaminato; l’accuratezza delle previsioni di temperatura, con livello di confidenza 5%, è in media pari a 4 gradi nell’intervallo di previsione esaminato (0-72 ore); l’accuratezza delle previsioni della velocità del vento, con livello di confidenza 5%, è in media pari a circa 5 metri al secondo (10 nodi, 18 km orari) nell’intervallo di previsione esaminato (0-72 ore)”.
Questione di numeri
Detto ciò, tuttavia, come sarà il tempo nel prossimo fine settimana? Ci sarà il sole nel ponte tra il 25 aprile e il 1° maggio? O potremo ancora sciare da qualche parte? Eccoci tutti a cliccare sulle app o sui siti de ilmeteo.it, 3bmeteo.it, meteo,it, meteoAM…
Il più importante in Italia è ilmeteo.it, fondato a Padova nel 2000 da Antonio Sanò, ingegnere con la passione per la fisica dell’atmosfera e i calcoli matematici di previsione. Un investimento iniziale di 100 mila lire che poi, grazie alla collaborazione da remoto con Ivan Ristic e la scuola di meteorologia di Belgrado, che unisce fisica dell’atmosfera, matematica e programmazione, trasforma ilmeteo.it nella piattaforma che ora conosciamo: è la app più scaricata in Italia, con ricavi medi annui tra i 12 e i 14 milioni di euro, per utili medi netti annui attorno ai sei milioni di euro. A controllare il tutto è la Mefin srl, ovvero il fondatore Sanò, società con un patrimonio netto di 43,2 milioni di euro. Un fattore piuttosto interessante di queste piattaforme meteo è rappresentato dai costi fissi: bassissimi, poiché tutto funziona con software e modelli predittivi. Tanto per dire, ilmeteo.it srl ha solo 13 dipendenti, pagati peraltro piuttosto poco, con un costo complessivo del personale pari a 700 mila euro (54 mila euro a testa di costo aziendale). Il valore aggiunto de ilmeteo.it, come di tutti gli altri siti, infatti, sta nella capacità di elaborare in maniera intelligente dei dati pubblici, disponibili per chiunque, e raccolti dall’ European centre for medium-range weather forecasts (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine), un’ organizzazione intergovernativa sostenuta da 20 stati membri europei. Grafica piacevole, partnership con le tv e i media in generale, boom dei clic, raccolta pubblicitaria, possibilità di geolocalizzare gli annunci adv fanno poi il resto.
Altra app di grande successo è meteo.it, di proprietà del gruppo Mediaset e che si differenzia dalla prima solo per un articolo determinativo in meno.
Sul podio delle app più popolari va messa pure 3bmeteo.com, lanciata nel 1999 dalla Meteosolutions srl di Bergamo, che ha come socio di maggioranza il presidente Massimo Bettinelli. La società 3bmeteo srl viaggia con ricavi medi annui attorno ai 6,5 milioni di euro, con utili di 1,5 milioni. Il volto di riferimento è quello piuttosto noto di Paolo Corazzon.