Il Politecnico di Milano è 98esimo posto del QS World University Rankings, la prima volta per un ateneo italiano nella Top100. Ma crescono anche Sapienza, Bologna e Padova, segno di un sistema universitario in miglioramento nonostante le difficoltà.
Puntuali come ogni anno, a chiusura del ciclo scolastico, sono arrivate le “schedine” delle università, ovvero, i ranking degli atenei più importanti al mondo, classificati in ordine di importanza dopo aver considerato innumerevoli fattori, dai servizi ai dati occupazionali post laurea, dalle attività di ricerca al numero di laboratori e al prestigio degli insegnanti. Essere nei Top 100, visto che si compete con il mondo intero, è un grande successo. E, finalmente, ci arriva anche un’italiana, il Politecnico di Milano.
Il Politecnico di Milano tra le migliori 100 università al mondo
È la prima volta nella storia del QS World University Rankings, una delle classifiche più importanti e riconosciute a livello internazionale insieme a The World University Rankings, che il nostro Paese, fino a ora l’unico escluso tra quelli del G7, supera lo sbarramento dei 100, anche se al fotofinish. L’ateneo meneghino figura infatti al 98esimo posto. La posizione è di tutto rispetto considerato che l’edizione di quest’anno ha preso in esame oltre 8400 università per stilare la classifica delle migliori 1.500 dislocate in 106 Paesi diversi. E considerato anche i primi posti sono presidiati costantemente dai soliti noti e non potrebbe che essere così: gli atenei americani e britannici come il Mit di Boston, l’Imperial College di Londra e l’Università di Oxford.
Come leggere i ranking: una guida per famiglie e studenti
I ranking sono punti di riferimento fondamentali per le famiglie con figli over17 che si pongono come criterio di preferenza universitaria non la vicinanza geografica ma la migliore offerta formativa o quanto meno il miglior rapporto formazione/costi/opportunità. Per questo sono attesi e analizzati ogni anno con trepidazione. La posizione di Milano è dovuta a un miglioramento in tutti gli indicatori chiave: avanza per esempio di sei posizioni nella Reputazione accademica (84esima al mondo) e di ben 40 negli Esiti occupazionali.
L’avanzata degli atenei italiani: Sapienza guida la crescita
E se la posizione di Milano è una novità anche le altre italiane, prime fra tutte Roma Sapienza, Bologna e Padova, si difendono. Più della metà delle nostre università, infatti, avanzano o mantengono la loro posizione in classifica, segno di un sistema che cresce nonostante l’eccesso di burocrazia e la penuria di investimenti. «Siamo il primo ateneo generalista in Italia nella QS World University Rankings, e 128esimo al mondo, il miglior posizionamento mai raggiunto dalla Sapienza in questa prestigiosa classifica globale, che ci restituisce l’immagine di un Ateneo in continua crescita, capace di interpretare le sfide contemporanee rimanendo fedele alla propria missione pubblica e al valore della conoscenza come bene comune» dichiara la Rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni. In particolare, Sapienza è la migliore università italiana per tasso occupazionale e prospettive di carriera (92° al mondo), tasso di pubblicazioni scientifiche con co-autori internazionali (61° al mondo) e reputazione accademica (65° posto al mondo).