Leggi la rivista online
Leggi la rivista online

Il futuro del credito agrario: un’opportunità per i professionisti dell’agricoltura

È necessario che il comparto del credito si doti di nuovi strumenti finanziari, che possano rispondere alle specificità che caratterizzano il comparto agricolo. Il rispetto del regolamento comunitario 2020/852 diventerà un prerequisito per tutti i futuri finanziamenti comunitari.

Il 25 febbraio, a Roma, presso la sede del CNEL a Villa Lubin, si è svolta la Giornata di studio e di proposta sul credito agrario, organizzata dalla FIDAF, dalla Fondazione Ravà, dall’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e dal Consiglio Nazionale dell‘Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Conaf), con il patrocinio di Confprofessioni e Cnel. L’evento ha rappresentato, a distanza di tre anni, la naturale prosecuzione delle due giornate di studio sul credito agrario realizzate il 23 e 24 settembre 2021. Il convegno ha messo in evidenza, oltre all’importanza del comparto agroalimentare in Italia e la sua incidenza sul PIL, la ritrovata attenzione che il sistema creditizio sta dedicando al settore agricolo ed agroindustriale.

Per affrontare i forti cambiamenti e la continua innovazione che attendono il comparto agricolo – ha evidenziato Marco Elio Rottigni, Direttore Generale dell’ABI e Presidente della Fondazione Ravà – è necessario che il comparto del credito si doti di nuovi strumenti finanziari, che possano rispondere alle specificità che caratterizzano il comparto agricolo. Infatti, il settore agricolo si contraddistingue dagli altri comparti produttivi per avere dei cicli produttivi estremamente lunghi, delle catene del valore particolarmente articolate e una costante innovazione tecnologica nelle modalità di coltivazione e raccolta. Il Presidente della Fondazione Ravà ha proseguito ricordando che i finanziamenti alle imprese del settore agricolo e agroindustriale hanno superato, nel 2024, i 38 miliardi di euro, pari al 5,7% del totale degli impieghi bancari, nonostante il comparto rappresenti solo il 2,1% del valore aggiunto dell’economia nazionale.

Nel corso del convegno è stato evidenziato che l’agricoltura italiana è soggetta a forti mutamenti, sia dimensionali (aumento delle dimensioni aziendali) sia gestionali (uso delle nuove tecnologie e dell’IA), che, a fronte di un ricambio generazionale estremamente lento, stanno rivoluzionando/influenzando il modo di condurre l’azienda agricola. Multifunzionalità, tecniche di coltivazione e di allevamento sempre più automatizzate e digitalizzate, impianti per la produzione di energia (biogas, agrivoltaico, fotovoltaico) stanno trasformando le vecchie modalità di conduzione dell’azienda agricola, relativamente statiche e legate ad una presenza costante in azienda, in una conduzione dinamica e sempre più connessa alla tecnologia e all’innovazione.

La transizione energetica, i nuovi requisiti ambientali imposti ai finanziamenti del Pnrr con il Reg. UE 2020/852, che molto probabilmente diventeranno cogenti con la prossima programmazione 2028 – 2034, imporranno un miglioramento delle condizioni ambientali in cui si trovano, attualmente, le aziende agrarie, aumentando, notevolmente, l’attenzione all’ambiente nelle varie attività produttive in agricoltura. Conseguentemente, in un prossimo futuro, tutti gli investimenti dovranno essere realizzati considerando l’economia circolare, la sostenibilità ambientale degli interventi e la tutela delle risorse idriche.

Tutte queste trasformazioni aziendali richiedono però forti investimenti che l’azienda agraria non è in grado di fronteggiare con l’autofinanziamento. Perciò, il sistema bancario ha il compito di supportare la transizione tecnologica e digitale del mondo rurale verso un’agricoltura più moderna e più sostenibile, sia dal punto di vista sociale sia da quello ambientale e ciò rappresenta una delle principali sfide che attendono gli istituti di credito. Tutti gli interventi della giornata hanno messo in evidenza come la sostenibilità economica degli investimenti, finanziati o meno dal sistema bancario, non può prescindere dalla sostenibilità ambientale degli stessi e come la sostenibilità ambientale rappresenti ormai un valore economico, facilmente misurabile e quantificabile che, spesso, influisce sul merito creditizio rilasciato dagli istituti di credito.

Presumibilmente, il rispetto della nuova tassonomia europea, Reg. UE 2020/852, diventerà, pertanto, un prerequisito per tutti i futuri finanziamenti comunitari, sia nel settore pubblico, sia nel settore privato, che richiederanno un apporto consulenziale altamente specializzato e costante nel tempo. In questo contesto è emersa la necessità che le aziende e/o imprese agricole possano acquisire, registrare e conservare i dati richiesti e necessari agli istituti di credito per la concessione di finanziamenti e, contestualmente, che le banche siano in grado di “leggere” la molteplicità dei dati forniti dalle aziende agrarie a sostegno delle richieste di finanziamento.

Pertanto, in uno scenario caratterizzato da numerose difficolta interpretative sulla quantità e/o qualità dei dati reperibili nelle aziende agrarie da parte degli istituti di credito, è apparsa evidente l’importanza del professionista per la promozione e valutazione della sostenibilità ambientale. Il ruolo dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali e dei laureati in agraria è perciò fondamentale, e lo diventerà sempre più in futuro, per garantire alle banche una visione sistemica e articolata e non più “tradizionale” dell’impresa agricola e della sua capacità di far fronte agli impegni stipulati con gli istituti di credito. Peraltro, una consulenza mirata consentirà di individuare il giusto rating per ogni singola azienda agraria.

(da Teatro Naturale)

 

I più letti della settimana

Come l’AI rivoluziona il recruiting. Tra efficienza e bias

Grazie alle piattaforme di recruiting automatizzato è possibile velocizzare lo screening dei CV, identificare rapidamente competenze e qualifiche, supportare l’organizzazione dei colloqui e persino individuare candidati passivi analizzando dati dai social media.

Scuola: la dispersione che preoccupa adesso è quella implicita

I dati Invalsi 2025 fotografano una scuola che non riesce a stare al passo: alla fine delle superiori uno studente su due registra competenze inadeguate in italiano e in matematica. Si riduce la dispersione scolastica, ma calano anche le competenze.

La bioeconomia vale oltre 3mila miliardi. L’Italia protagonista

La bioeconomia supera i 3mila miliardi di euro in Europa e si conferma uno dei motori della transizione sostenibile. L’Italia gioca un ruolo di primo piano con un contributo del 14% soprattutto in agricoltura, packaging e ricerca. Un settore in espansione che intreccia innovazione, sviluppo territoriale e sfida ambientale.

La “grande bellezza” secondo Donald

La legge di bilancio per il 2026 della nuova amministrazione USA sta sollevando tantissime discussioni. Al di là delle incognite legate all’intervento militare in Iran, la manovra di Trump genererebbe un aumento del deficit federale di 2,4 trilioni di dollari, implementando una politica economica regressiva. Che potrebbe allargarsi a tutto il resto del mondo.

Coniugare sviluppo economico e natalità: la nuova sfida delle imprese è il Family Index

Arriva uno strumento che misura scientificamente l’impatto del welfare aziendale sulla natalità e il benessere familiare. Non solo per combattere le disuguaglianze di genere che mettono all’angolo le lavoratrici con bambini piccoli, ma anche per risollevare le sorti economiche di un Paese che invecchia.

Argomenti

Come l’AI rivoluziona il recruiting. Tra efficienza e bias

Grazie alle piattaforme di recruiting automatizzato è possibile velocizzare lo screening dei CV, identificare rapidamente competenze e qualifiche, supportare l’organizzazione dei colloqui e persino individuare candidati passivi analizzando dati dai social media.

Scuola: la dispersione che preoccupa adesso è quella implicita

I dati Invalsi 2025 fotografano una scuola che non riesce a stare al passo: alla fine delle superiori uno studente su due registra competenze inadeguate in italiano e in matematica. Si riduce la dispersione scolastica, ma calano anche le competenze.

La bioeconomia vale oltre 3mila miliardi. L’Italia protagonista

La bioeconomia supera i 3mila miliardi di euro in Europa e si conferma uno dei motori della transizione sostenibile. L’Italia gioca un ruolo di primo piano con un contributo del 14% soprattutto in agricoltura, packaging e ricerca. Un settore in espansione che intreccia innovazione, sviluppo territoriale e sfida ambientale.

La “grande bellezza” secondo Donald

La legge di bilancio per il 2026 della nuova amministrazione USA sta sollevando tantissime discussioni. Al di là delle incognite legate all’intervento militare in Iran, la manovra di Trump genererebbe un aumento del deficit federale di 2,4 trilioni di dollari, implementando una politica economica regressiva. Che potrebbe allargarsi a tutto il resto del mondo.

Coniugare sviluppo economico e natalità: la nuova sfida delle imprese è il Family Index

Arriva uno strumento che misura scientificamente l’impatto del welfare aziendale sulla natalità e il benessere familiare. Non solo per combattere le disuguaglianze di genere che mettono all’angolo le lavoratrici con bambini piccoli, ma anche per risollevare le sorti economiche di un Paese che invecchia.

L’estate rovente dei prezzi

Mentre l’Istat certifica che a giugno il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” aumenta (+3,1% da +2,7%) e l’inflazione sale all’1,7%, per effetto delle tensioni registrate sui prezzi dei beni alimentari, lievitano anche i costi per le vacanze. Voli, pedaggi autostradali e centri estivi…

Yoga e Lavoro: come ritrovare equilibrio e benessere anche alla scrivania

Migliaia di persone hanno celebrato la Giornata Internazionale dello Yoga a Milano, testimoniando il potere di una disciplina millenaria che oggi trova spazio anche in ufficio. In un’epoca di stress cronico e posture sbagliate, lo yoga è un alleato prezioso per migliorare concentrazione, postura e benessere mentale, anche da seduti. Ecco due esercizi semplici e accessibili per aiutare a liberare tensioni e rigenerare corpo e mente.

La previdenza complementare mette le ali

Nel 2024 le risorse gestite dai fondi pensione e dalle casse ammontano a 243,4 miliardi di euro. Oltre l’11% del Pil italiano. E' quanto emerge dalla relazione annuale Covip, che sottolinea la necessità di semplificare e razionalizzare il sistema dei controlli.
spot_img

Correlati

Categorie Popolari

spot_imgspot_img