Un medico tra le stelle

La telemedicina è un valido strumento anche per supportare le missioni spaziali controllando a distanza lo stato di salute degli astronauti e valutando gli effetti sull’organismo della microgravità. L’esperienza di Giampaolo Stopazzolo, che qui racconta in prima persona la grande sfida e le soddisfazioni raccolte

Tutto è iniziato poco più di un anno fa, nel gennaio del 2023 quando la direzione della società dove attualmente lavoro come medical director – la GVM Assistance, Gruppo GVM Care & Research, una delle più importanti realtà di Sanità Privata in Italia-  mi ha chiesto di aderire a un progetto per l’uso della Telemedicina in una Missione spaziale nella quale sarebbe stato coinvolto Walter Villadei, colonnello e astronauta italiano dell’Aeronautica Militare. Proposta che poi ho accettato anche perché per me, che ho passato 37 anni della mia vita lavorativa nella sanità pubblica, rappresentava una sfida da non perdere.

In quel periodo GVM Assistance aveva da poco messo a punto il sistema di video consulto, costituito da un App GVM Assistance lato utente e da una piattaforma software, lato medico (la società ha una Centrale Operativa con 53 Medici). All’interno del sistema, poi, un Symptom Checker (strumento di rilevazione dei sintomi) alimentato da evoluti algoritmi di Intelligenza Artificiale aiuta il paziente/utente a effettuare un Triage gestendo, sempre con l’AI ben 9.000 domande, 1.800 sintomi che portano a ipotizzare nel 1.100 patologie codificate con il Sistema di Classificazione Internazionale ICD11. L’esito del Triage viene poi visualizzato dal Medico nella Piattaforma dove può attivare una Video Call con il paziente per condividere e capire la sintomatologia e attraverso una serie di altro tools di aiuto arrivare poi alla redazione di una Relazione Medica con Suggerimento diagnostico, terapeutico, indicazioni di indirizzo e di comportamento con anche un link alla descrizione (in 5 lingue) della patologia ipotizzata.

Così, quando vidi il primo Form inviato da Axiomspace, Società di Houston (Texas), incaricata da NASA di costruire una nuova Stazione Spaziale per voli Commerciali, per presentare un protocollo di Studio Medico per la Missione Axiom 3, pensai di combinare questo Servizio di Video Consulto con il Biomonitoraggio di alcuni bioparametri dell’Astronauta attraverso l’uso di due Device che GVM Assistance stava implementando.

Inviai la documentazione all’Ente regolatore americano per tutte le attività nello spazio  e ad Axiomspace, con un protocollo di ricerca calibrato sugli astronauti per il controllo in tempo reale di alcuni bioparametri e per valutare gli effetti sull’organismo della microgravità. Sapevo che la possibilità di diventare partner di Gruppi di tale livello e importanza nello Spazio era remota, ma decisi di proseguire e di coltivare il sogno.  Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto.

La partenza per Houston

La prima missione di contatto ad Houston è stata nel Marzo 2023. Un viaggio promosso dalla regione Emilia Romagna, che nel frattempo aveva iniziato a raggruppare una filiera di imprese locali operanti nella Space Economy. Inutile dire che la visita alla NASA e l’incontro con tutto il suo team dirigenziale è stata per me decisamente entusiasmante. Anche perché ho avuto l’occasione di visitare la sala dello Space Control, utilizzata nel 1969 per la spedizione lunare e il Saturno V, il più grande vettore mai realizzato (altezza 110 mt) e al momento l’unico mezzo al mondo capace di portare l’uomo su di un altro corpo celeste.

Durante il soggiorno ho poi incontrato l’Astronauta Villadei (e cosmonauta in quanto si è preparato nella città delle Stelle centro di addestramento e ricerca spaziale Russo), con il quale ho condiviso il nostro protocollo di studio. Alla fine Axiomspace e NASA hanno approvato i nostri sistemi. Un traguardo importante che ha permesso a GVM Assistance di essere l’unica e la prima società privata al mondo con un sistema di Telemedicina approvato per il controllo degli astronauti. Prima della partenza del progetto, però, ho dovuto ottenere un’abilitazione attraverso il superamento di un Course for Human Subject research per poter presentare uno studio negli Stati Uniti e poi l’approvazione degli IRB (Istitutional review Board ) della Nasa , di Axiomspace e del Governo USA per le Human Research) del nostro protocollo, della nostra Piattaforma di telemedicina e dei nostri device.

Tecnologia di ultima generazione

L’avvio del telemonitoraggio di Villadei è iniziato il 10 Gennaio 2024.  Con un dispositivo indossabile (wearable), uno smart sensor con un elettrodo applicato sulla pelle allo sterno dell’astronauta, abbiamo rilevato la traccia elettrocardiografica del suo cuore in tempo reale per 7 giorni prima della Missione  e per 7 giorni dopo la sua fine ( anche durante la permanenza in orbita). Per rilevazioni più puntuali 3 volte al giorno abbiamo usato un piccolo device multiparametrico che rileva 6 parametri attraverso un sistema fotopletismografico (pressione cardiaca, ossimetria, temperatura corporea, frequenza respiratoria e cardiaca e traccia ECgrafica). Il tutto attraverso l’uso della nostra App GVM Assistance Space Health, customizzata per la missione, con la quale è stato possibile anche effettuare Video Consulti con l’astronauta.

Inutile dire che vedere in diretta la traccia elttrocardiografica del battito cardiaco di Walter Villadei da 8.400 km di distanza (Imola e Orlando dove gli astronauti hanno fatto la quarantena pre missione) è stata una delle emozioni più grandi della mia vita. Così come il viaggio a Cape Canaveral per vedere dal vivo il lancio dalla piattaforma 39°, la stessa da dove partì l’Apollo 11 per portare i primi uomini sulla Luna nel 1969, del Falcon che trasportava il nostro astronauta, una “lama” di luce nel cielo.

Il primo collegamento

Il 24 gennaio scorso è stato il giorno del primo video collegamento Italiano con la ISS e l’astronauta Walter Villadei. Ho avuto la soddisfazione di parlare in diretta con lui del suo stato di salute e degli aspetti positivi della telemedicina nello Spazio. Collegamenti che sono seguiti anche nei giorni successivi fino allo splash down nell’Oceano Atlantico di fronte alla Florida, avvenuto il 9 febbraio alle 14,30 (ora Italiana). Il giorno dopo è iniziato il telemonitoraggio della quarantena di Villadei, che si è concluso il 16 febbraio dopo 17 giorni di rilevazione continua e in diretta di circa 600.000 battiti cardiaci e 3.773 rilevazioni di Pressione Arteriosa –Sistolica e Diastolica-, Ossimetria ( concentrazione di Ossigeno nel Sangue) , Frequenza cardiaca, traccia elettrocardiografica e temperatura corporea. Ma il lavoro non è ancora finito. Ora analizzeremo tutti i dati per verificare se vi sono delle differenze statisticamente significative che possano dimostrare l’effetto sull’organismo della permanenza in condizioni di microgravità sulla ISS.

Un tour de force continuo che ci permetterà di mettere a punto i nostri sistemi per lavorare ancora in futuro con NASA ed Axiomspace nel controllo della salute dei futuri viaggiatori spaziali.

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