Il Sud Italia e le isole superano il Nord nell’e-commerce: la Campania guida la crescita digitale, Napoli primeggia tra le province italiane e regioni come Abruzzo e Puglia emergono grazie all’internazionalizzazione delle microimprese.
C’è un terreno sul quale, economicamente, il sud Italia e le isole superano la locomotiva “nord”. È l’e-commerce. Il consorzio Netcomm, punto di riferimento in materia di e-commerce e retail digitale nel panorama nazionale e internazionale, fotografa ogni anno una parte di questa realtà e gli ultimi dati parlano chiaro: a livello di macro-aree, la percentuale maggiore di società per capitale con e-commerce è localizzata nella zona Sud e nelle Isole (il 31%). A completare la tendenza adesso è anche una ricerca di eBay che si focalizza invece sui piccoli: il nuovo Report sulla “Densità digitale” delle piccole e micro imprese attive sul marketplace vede la Campania al primo posto in Italia e molto vicina ai primati europei. Come si spiega questa “Italia al contrario”?
I protagonisti del commercio digitale
Nella classifica 2024 di Unioncamere la Campania si trova al secondo posto delle regioni più attive nel commercio digitale con 6.484 imprese, cioè il 14,9 % del totale. Viene dopo la Lombardia (19,7%) e prima del Lazio (11,7 %). Se si considerano le singole zone, la provincia di Napoli, con 4.120 imprese, supera Roma (3.999 imprese) e Milano (3.895 imprese). In termini di crescita rispetto all’anno precedente, le regioni tradizionalmente meno digitalizzate superano in massa quelle economicamente più avanzate, Triveneto compreso: sempre la Campania registra il +393,5 %, la Calabria +294,2 %, il Molise +251,1 %. Questi numeri dimostrano chiaramente la diffusione trasversale delle attività digitali in tutti i territori, una diffusione che spezza il tradizionale asse nord-sud. Come dimostra proprio il caso eBay. «I dati evidenziano come l’e-commerce non sia prerogativa esclusiva dei grandi centri urbani, ma possa essere uno strumento concreto di inclusione economica, capace di far emergere piccole realtà imprenditoriali anche nei territori più periferici» spiega Samantha Wellington, Senior Vice President, Chief Legal Officer, General Counsel and Secretary di eBay. «I risultati dell’edizione di quest’anno dell’Italian Small Business Report lo dimostrano chiaramente: anche nelle aree che affrontano sfide economiche e digitali, le piccole imprese prosperano quando hanno accesso a un mercato realmente aperto e globale».
Il caso Campania: ecosistema digitale e sinergie
Napoli capitale italiana dell’e-commerce non è un caso ma il risultato di un grande lavoro innestato sulla tradizione commerciale e spinto dalla pandemia. Secondo uno studio Deloitte, le imprese campane digitalizzate sono aumentate del 24,2% in un solo anno, superando la media nazionale del 15,8%. Pur partendo da un livello iniziale più basso rispetto alle regioni del nord, la Campania sta quindi correndo più veloce. Il tessuto imprenditoriale, poi, composto in gran parte da micro e piccole imprese, si è dimostrato flessibile e pronto a sperimentare il commercio online come leva di rilancio e di apertura verso nuovi mercati. A sostenere questa crescita è anche un miglioramento della logistica. Lo dimostra per esempio il fatto che, nel 2025, Poste Italiane ha consegnato in provincia di Napoli l’11% di pacchi in più rispetto all’anno precedente, segno che la filiera sta diventando più efficiente. Attorno a questo fermento si è sviluppato un vero ecosistema digitale, dove agenzie web, sviluppatori e fornitori di servizi online creano sinergie che riducono costi e tempi, consolidando l’effetto rete e trasformando la Campania in un polo dinamico dell’economia digitale del Mezzogiorno.
Spinta all’internazionalizzazione
Il report di eBay, presentato nelle scorse settimane ai rappresentanti parlamentari e di Governo, si basa sulle transazioni effettuate nel 2023 dalle piccole aziende presenti sulla piattaforma e oltre a costituire una dimostrazione del caso Campania, fa luce su altre realtà altrettanto periferiche ma in fermento: Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono le sei regioni in cima alla classifica per densità digitale. Grazie alla piattaforma, le aziende di queste regioni possono anche affacciarsi più facilmente sui mercati internazionali: ne raggiungono in media almeno 15. Più di un quarto esporta in quattro o più continenti, cosicché anche le microimprese possono competere su scala globale, abbattendo le distanze e i limiti di risorse o infrastrutture.


