Il Consiglio dei Ministri ha approvato un ambizioso disegno di legge che introduce il reato di femminicidio nel Codice Penale, segnando un importante passo avanti nella protezione delle donne e nel contrasto alla violenza di genere. La proposta, avanzata dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, insieme ai Ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, e per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, mira a rispondere in maniera sistematica a un fenomeno di drammatica attualità.
Un Nuovo Strumento Normativo per Proteggere le Donne
La legge introduce la nuova fattispecie del “femminicidio”, punibile con la pena dell’ergastolo, per chi cagioni la morte di una donna in situazioni caratterizzate da discriminazione, odio o repressione dei diritti fondamentali. L’intervento normativo, studiato per agire con decisione contro la violenza, prevede anche l’applicazione di aggravanti per i reati rientranti nel cosiddetto “codice rosso”, con aumenti delle pene che variano da un terzo fino a due terzi, a seconda della gravità del fatto.
Misure a Sostegno delle Vittime e delle Loro Famiglie
Tra le innovazioni più rilevanti, il disegno di legge stabilisce:
- Audizione Obbligatoria: Il pubblico ministero dovrà ascoltare personalmente la vittima, senza delegare questo compito alla polizia giudiziaria, nei casi di codice rosso.
- Obblighi Informativi: Vengono introdotti specifici obblighi di informazione a favore dei familiari della vittima.
- Patteggiamento e Custodia: In presenza di patteggiamenti per reati da codice rosso, è previsto il parere della vittima e l’onere motivazionale del giudice, unitamente all’applicazione di misure cautelari come custodia cautelare in carcere o arresti domiciliari.
- Diritto all’Informazione: Le vittime hanno il diritto di essere avvisate anche in caso di rilascio anticipato dell’autore condannato.
- Formazione e Coordinamento: Il testo rafforza gli obblighi formativi per i magistrati e prevede l’estensione del regime di favore in materia di risarcimento per i danneggiati, oltre a una disposizione di coordinamento tra le norme vigenti.
Conformità agli Standard Internazionali
Questa riforma si inserisce nel quadro degli impegni internazionali dell’Italia, in particolare in seguito alla ratifica della Convenzione di Istanbul, e si allinea alle direttive europee, come la nuova direttiva (UE) 1385/2024, volte a combattere la violenza contro le donne e a tutelare le vittime.
Con questo intervento, l’Italia si conferma proattiva nella lotta contro la violenza di genere, adottando misure rigorose e innovative per garantire una protezione più efficace delle donne e un contrasto deciso agli atti discriminatori e violenti.